martedì 4 aprile 2017

La lotta di Nicola Ravera Rafele


1. “Il senso della lotta”, Nicola Ravera Rafele, Fandango Libri, 2017, euro 18,50
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2. Come al solito, per la trama etc... cliccate pure sulla pagina dell'editore linkata sopra.
Per il resto, vi dico: il romanzo di Nicola Ravera Rafele è una specie di film. Non una sceneggiatura, ma un film vero. Ma allo stesso tempo dà la sensazione di un romanzo ottocentesco, come hanno notato già in molti.
La tecnica narrativa non è lineare, ma ricca di analessi e prolessi (anzi, per restare in tema - ricca di flash-back & flash-forward).
Il linguaggio è preciso e pulito.
La narrazione è a tratti in prima e a tratti in terza, e cattura fin dall'inizio.
Come al solito, la mia analisi del testo parte dal titolo, dalla copertina e dall'esergo. In questo caso ne abbiamo addirittura tre, di eserghi, che tracciano rispettivamente l'inizio, il centro e la fine della storia. Provate a dare un'occhiata in libreria e vedrete che senza rendervene conto vi ritroverete con questo volume Fandango alla cassa.
C'è chi dice che il libro si legge come un giallo, chi lo ha descritto come romanzo familiare, generazionale, di formazione... insomma chi più ne ha più ne metta. Sicuramente la storia è impegnativa, ma condita sapientemente con un pizzico di umorismo.
Quello che posso confermare è che si tratta di un'opera che vale.
Non a caso è uno dei titoli candidati al PREMIO STREGA 2017. Ecco cosa ci racconta l'autore dell'opera e cosa ci svela di sé:



- Il mio consiglio : non potete saltare questa lettura, soprattutto se siete miei coscritti e se cercate uno stimolo per reagire allo schifo che siete sicuri di aver ereditato dalle generazioni precedenti.
- Toni sotto: *
- Toni sopra: *****
- Alcuni estratti già ricopiati sul mio diario: a) "Credo di avere sostituito le emozioni con i loro sintomi. Chiamo dolore una forma paralizzante di panico. Chiamo allegria una nevrosi vociante e alcolica che mi lascia spossato e colpevole. Chiamo amore queste piccole guerre di trincea senza vincitori"; b) "La notte che abbiamo passato insieme mi ha esposto alle due declinazioni più pure dell'amore, il dubbio e la speranza".

3. Nicola Ravera Rafele è figlio d'arte, e l'arte l'ha fatta parte di sé con saggezza (cosa per niente scontata). È alla mano, durante le presentazioni a cui ho assistito si è dimostrato paziente, e non perde mai una sottile vena ironica. Sembra un uomo trasparente.