martedì 8 maggio 2018

Serie Blurb: "Nipponia Nippon" di Abe Kazushige

1. "Nipponia Nippon", di Abe Kazushige, Edizioni e/o, 2018, traduzione di G. Coci, euro 15,00
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2.  Ho letto "Nipponia Nippon" subito dopo aver messo giù un romanzo americano e, come direbbe mio nipote, mi ha fatto strano ma mi è piaciutosenza dubbio
Innanzi tutto, per chi non conoscesse questo autore, diciamo che Kazushige Abe 阿部和重 (non ridete, perché la pronuncia della "z" di Kazushige non è sorda) è stato attratto sin da ragazzo dal mondo del cinema, per cui ha abbandonato gli studi (proprio come il protagonista di questo romanzo uscito in Giappone nel 2001) e se n'è andato a Tokyo per arruolarsi nella "Japan Academy of Moving Images" con l'intenzione di diventare regista. Nel 1990 si è laureato e ha cominciato a lavorare come assistente alla regia. Nel 1994 ha debuttato come scrittore con l'opera "Amerika no yoru" (Notte americana) e ha vinto il Gunzō Prize per autori emergenti. Nel 2004 ha vinto l'Akutagawa Prize e nel 2010 il Tanizaki Prize con altre due opere diverse, e oggi è considerato uno degli scrittori più in vista ed è paragonato, tanto per dirne uno, a Furukawa Hideo. Per questo Edizioni e/o ha pensato bene di acquisirne i diritti in occasione della Fiera di Francoforte dell'anno scorso. 
Oggi Kazushige Abe (classe 1968) è sposato a Mieko Kawakami(Osaka, classe 1976) che ha iniziato la propria carriera come cantautrice prima di debuttare (nel 2006) come scrittrice con il poema in prosa "Sentan de sasuwa sasareruwa soraeewa".

3. "Le soluzioni a disposizione erano tre..."
E' con questo stratagemma letterario che Kazushige Abe ci trascina immediatamente nella sua storia. Quello che ci dice sin dall'inizio, in sostanza, è che c'era un problema, un problema che probabilmente si è risolto in qualche modo; ma non ci dice subito quale fosse, questo problema, tanto meno ci rivela la soluzione trovata dal protagonista (non lo sapremo prima della fine della storia), il diciassettenne Haruo Tokitani.
Haruo trascorre la maggior parte del tempo davanti al PC a combinare niente. Forse possiamo dire che è un "otaku", ossia un giovane ossessionato dal computer, per cui un bel giorno i genitori lo invitano ad andarsene di casa e a trasferirsi a Tokyo per cercare un lavoro. Haruo in effetti parte per Tokyo dove inizia una vita in completa solitudine. 
Durante una delle sue sessioni interminabili di navigazione on-line che lo privano anche del sonno, Haruo scopre che il suo cognome deriva dai caratteri cinesi che indicano una specie di volatile in via d'estinzione, una specie considerata il simbolo del Giappone, ossia l'ibis crestato giapponese, il cui nome scientifico dà il titolo al romanzo - Nipponia nippon.

Da questo punto di vista il romanzo di Kazushige Abe dialoga ancor più con opere quali "Tokyo Soundtrack" di Furukawa Hideo, come pure per via del tema letterario della solitudine illustrato attraverso un personaggio così emarginato, alienato, assolutamente contro tutto e tutti.
Insomma, Haruo va sempre più in fissa con questi ibis crestati, soprattutto dopo aver scoperto che la Cina ne ha donato alcuni esemplari al Giappone di modo che possano riprodursi e scongiurare l'estinzione. Secondo Haruo, però, in questo modo il sangue dell'ibis crestato giapponese verrebbe imbastardito, per cui, pensa che ti pensa, la sua ossessione cresce al punto da escogitare di rubare gli uccelli rimasti nella riserva giapponese sull'isola di Sadô per allevarli da sé, oppure di liberarli... se non addirittura di sterminarli.

Un altro motivo per cui Haruo sente il proprio destino legato a quello degli ibis crestati, che oramai sembrano incapaci di riprodursi, è il rifiuto di Motoki Sakura, una compagna di scuola di cui era innamorato a da cui è stato allontanato.
Anche la figura di questo personaggio femminile viene introdotta al lettore a poco a poco, attraverso gli occhi di Haruo; dapprima con reminiscenze o allusioni che sembrano casuali, fino ad arrivare a un vero e proprio resoconto della vicenda che l'ha resa così odiosa al giovane disturbato. 
Abe Kazushige è riuscito ad adattare la propria tecnica narrativa alla materia del romanzo, quindi a far andare di pari passo forma e contenuto
La costruzione per niente lineare della storia, il ricorrere di affermazioni discordanti fra loro rispecchiano, anche nella bella traduzione del professor Coci, la contraddittorietà del folle protagonista e la sua inconciliabilità col mondo.
Non vi resta che seguire Haruo Tokitani nel suo altrettanto folle progetto e scoprire come va a finire.
A me il romanzo è piaciuto perché rispecchia una condizione giovanile che non è solo del Giappone, ma anche perché mentre lo leggevo mi ha fatto prima venire la voglia di volare a Tokyo e prendere a sberle Haruo, poi mi ha fatto desiderare di andarci per cercare di aiutarlo a salvarsi.


- Toni sotto: ** (sia per il titolo che può trarre in inganno e far pensare a un saggio del NG, sia per la scelta dell'autore di riportare una serie articoli giornalistici, falsi o no che siano, che secondo me raffreddano il testo)
- Toni sopra: **** (per tutto quanto già descritto al punto 3)