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2. Questa volta posso rinviarvi solo al link Fb della casa editrice. Questo a testimonianza del fatto
che le realtà editoriali sono molteplici e inattese. Melville
Edizioni ha solo tre anni, ma le idee chiare: “Mentre il mondo corre in una
direzione […] noi vogliamo orientare la nostra prua ‘in direzione ostinata
e contraria’ […] in cerca di quei lettori che ancora credono che la
bellezza e l’intelligenza possano salvarci.
La collana “Passaggi” di Melville è dedicata alla letteratura di viaggio ed è diretta dallo stesso Mauro Francesco Minervino.
La collana “Passaggi” di Melville è dedicata alla letteratura di viaggio ed è diretta dallo stesso Mauro Francesco Minervino.
Secondo me,
all'opera sarebbe calzato benissimo il titolo “Stra-diario di uno spaesato”. Finzione? Più facile credere che sia in buona parte realtà. Chi lo sa.
La narrazione è
tutta in prima persona, la struttura non è lineare, e il titolo insieme ai tre eserghi
danno una calibratura dello spirito imperante: “Spaesato” – appunto - e ancora
“perdita”, “fantasma”, e “non più riconoscibile”, e “disgustato”, “niente”...
Non ci sono capitoli
veri e propri, ma una successione di paragrafi non numerati, il che rende molto
bene la sensazione di smarrimento travolgente. Appena iniziata la navigazione
fra le pagine vi rendete conto che il mare resterà agitato a lungo; che vi aspetta una tempesta devastante, perché a volte è così che
si sente chi ama la propria terra, ma la vede umiliata e offesa. E allora -
“nostalgia”, “tristezza”, “inghiottimento”. Il cielo è spesso nero e il mare
buio. Questo è un viaggio
di (d)istruzione triste e di ricostruzione ancora un minimo fiduciosa.
La luce filtra per
lo più dai ricordi della fanciullezza – il papà marinaio e ferroviere, la nonna
che parla alla luna, i compagni di scuola e d'avventura, le amanti e i lupi di
Arca, le impressioni giunte fino a noi grazie ai diari dei protagonisti del Grand Tour come Gissing, o di autori che hanno
amato la Calabria, come Berto…
Oppure arriva, la luce,
quando l’autore ci porta a fare un giro dalle parti di Capobello e Limoneto,
dove il mare finalmente “scivola sonnolento nella luce bassa e rilucente del
meriggio” e gli scorci sono così belli, “avanzi lussuosi di un mondo lontano”.
“Stradario di uno spaesato” è proprio una "cosa bella, magari difficile" ma bella; ti entra dentro abbastanza da avere la sensazione di esserci, o di esserci stato, un déjà vu, a tratti quasi dà l'idea di averle scritte tu quelle parole.
“Stradario di uno spaesato” è proprio una "cosa bella, magari difficile" ma bella; ti entra dentro abbastanza da avere la sensazione di esserci, o di esserci stato, un déjà vu, a tratti quasi dà l'idea di averle scritte tu quelle parole.
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Il mio consiglio : leggetelo soprattutto se siete amanti dei viaggi, se amate la vostra terra e volete ancora indignarvi per
salvarla.
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Toni sotto: *
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Toni sopra: ***
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Alcuni estratti già ricopiati sul mio diario: a) "Si nasce
dove si nasce, ma la cosa non è mai priva di conseguenze. Non fosse altro per
il fatto che ogni luogo ti mette vicino o lontano a qualcosa che cerchi per tutta
la vita"; b) "È la gente che
trasforma e fa tristi i luoghi”; c) “È davanti all’azzurro del cielo capovolto
che da ragazzo ho fatto la mia unica promessa della vita, il mio voto di
vastità”; d) “Quando stai sempre in giro e fai strade come quelle che faccio io
impari certe cose: che la luce qualche volta è dentro al tunnel e che quando
arrivi fuori, ad aspettarti c’è solo il buio di una notte che passa prima solo
se acceleri e vai via veloce".
3. Mauro
Francesco Minervino è un viaggiatore
nato. Cordiale, disponibile, ha proprio un bel sorriso e vorremmo vederlo più spesso; il sorriso di un uomo che sa quanto brucia il sacro fuoco della passione.